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Inventario dell'archivio del Capitolo del duomo di Foligno

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Note biografiche e bibliografiche su mons. Francesco Conti (1917 - 2003)

di Dante Cesarini


           Francesco Conti nacque a Foligno il 27 settembre 1917, da Domenico, originario di Annifo, paese montano del comune di Foligno, e da Elvira Magna. Entrò, adolescente nel seminario folignate, passò quindi nel seminario regionale di Assisi per frequentare le classi liceali, ma poi vinse il concorso per accedere al seminario Pio in Roma e qui studiò teologia per quattro anni presso l'Ateneo Lateranense. Venne ordinato prete a Foligno, nella Chiesa di S. Agostino, il 18 maggio 1940: non aveva ancora compiuto 23 anni.

Mons. Francesco Conti

           Il resto della sua vita si può riassumere in quattro fasi. La prima durò per quasi tutto il decennio degli anni Quaranta e vide Don Francesco principalmente impegnato in studi di specializzazione. Nel 1944 si laureò in teologia, con una tesi di agiografia, Le fonti per la vita di S.Caterina; relatore fu p. Olivario Oliger, di cui Don Francesco conservò perenne e grata memoria. Si potrebbe dire che la formazione scientifica del Nostro derivò soprattutto dall'insegnamento dell'Oliger, unito a quello di mons. Pio Paschini, docente di storia della Chiesa e prestigioso storiografo; invece, per quanto riguarda la teologia speculativa, Don Francesco non ebbe docenti importanti, anzi egli usava rilevare una certa loro impreparazione storiografica di base, particolarmente in mons. Armando Fares1, docente di teologia dogmatica. Per la tesi su S. Caterina, verosimilmente egli si giovò anche di alcuni colloqui avuti a Roma col grande storico Gaetano De Sanctis, la cui moglie, come si sa, fu attenta studiosa della figura e dell'opera di S. Caterina da Siena2. Sempre durante i primi anni Quaranta, Don Francesco, abitando nel palazzo dell'Apollinare, seguì i corsi del Pontificium Institutum utriusque juris fino ad ottenere la licenza in diritto civile ed ecclesiastico; anche durante questi studi giuridici ebbe modo di avvantaggiarsi delle lezioni del p. Oliger, il quale insegnava metodologia storico-giuridica. Tornato a Foligno nel 1944, venne nominato direttore della biblioteca comunale dal primo sindaco della città nel dopoguerra, l'avv. Benedetto Pasquini; rimase direttore per due anni fino a tutto luglio 1946, quando fu licenziato per essere sostituito, su iniziativa del sindaco comunista Italo Fittajoli, da Feliciano Baldaccini che aveva appena conseguito la maturità liceale, ma aveva titoli superiori a D. Francesco essendo reduce di guerra3. Durante questo biennio di direzione della biblioteca comunale, Don Francesco proseguì gli studi di specializzazione frequentando il corso biennale della Scuola di paleografia e dottrina archivistica presso l'Archivio di Stato di Roma. Non bastarono questi studi, perché nel 1946, egli si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Firenze per conseguire la laurea in lettere. A Firenze egli sostenne, in un biennio, quattro esami: storia romana, storia greca, archeologia, letteratura italiana. Ma qui finiva la prima fase della sua vita; dal 1949 cominciava un periodo del tutto diverso.

           Nell'aprile del 1949 Don Francesco venne nominato parroco del popoloso paese di S. Eraclio, dopo aver svolto, negli anni precedenti, ministero sacerdotale molto meno impegnativo a Scandolaro e a Pieve Fanonica, piccole comunità della diocesi folignate. Per questa nuova mansione, servivano poco gli studi specialistici fin qui svolti; durante i cinque anni dedicati alla parrocchia di S.Eraclio, egli ebbe limitatissimo tempo per proseguire gli studi di storia o di teologia4. Fu un quinquennio difficile da vivere come parroco in un ambiente politicamente segnato dalla netta prevalenza degli agguerriti partiti di sinistra. Ma qui apparve con chiarezza il temperamento di Don Francesco: non soltanto disciplinato e rigoroso, ma anche ardito e talora impetuoso. A S. Eraclio c'è ancora chi ricorda questo loro compaesano mentre saliva, alla maniera del Don Camillo di Guareschi, sul balcone dove teneva comizio un importante esponente del Fronte Popolare, per ottenere la possibilità del contraddittorio; il pubblico era tutt'altro che favorevole al nuovo oratore che però non si arrese e durò a controbattere finché volle. Ci furono da risolvere, per il nuovo parroco, difficili e infuocate questioni locali, per esempio quella dell'uso del teatro parrocchiale, richiesto dai cosiddetti partigiani della pace; uso rifiutato da Don Francesco, donde polemiche a non finire5.

           Contemporaneamente al ministero parrocchiale, Don Francesco assolveva il compito di insegnante di religione presso il liceo classico della città (1946-1952). Questo suo impegno didattico scopre un altro aspetto delle abitudini e del carattere di Don Francesco; due sue alunne ricordano: "Don Francesco Conti era l'insegnante di religione: arrivava quasi sempre di corsa in bicicletta e ci teneva a fare lezione - impresa talvolta ardua - con molta serietà"; "Professore di religione era Don Francesco Conti che, sotto la scorza di bonarietà 'casereccia', nascondeva una insospettata, profondissima dottrina"6. Dunque fin d'allora Don Francesco aveva abitudini da ciclista e da allora mostrava quel suo carattere non soltanto ardito, come abbiamo visto, ma così estroverso da diventare qualche volta 'casereccio'.

           Dopo questo quinquennio di parrocato a S. Eraclio, Don Francesco visse una terza fase della sua vita, questa volta come parroco in una piccola e limitatamente impegnativa parrocchia di campagna, a Budino di Foligno (1953-1963); contemporaneamente coprì incarichi curiali, come cancelliere vescovile (1955-1969) e come direttore dell'Ufficio catechistico diocesano (1962-1968): tutti incarichi che corrispondevano solo in piccola parte alla sua formazione culturale. Fu anche nominato assistente ecclesiastico del locale Circolo degli universitari cattolici della FUCI (1962-1969), e qui ebbe modo di manifestare in qualche modo, mediante accurate conferenze, il proprio bagaglio culturale. Si capisce che la sua formazione, segnata da interessi storiografici, era rimasta, fino allora, in letargo e le attività del Circolo della FUCI potevano risvegliarla e impegnarla molto relativamente7. A questo proposito, dobbiamo mettere in rilevo un'altra cifra importante della vita di Don Francesco: l'acuta sensazione di rammarico che tenne dentro di sé e raramente espresse, ma certamente ebbe molto gioco nel suo intimo più segreto, a cominciare dall'anno dell'abbandono degli studi presso l'Università di Firenze; rammarico per aver interrotto gli studi e per non poter valorizzare quelli compiuti, in mansioni adeguate8. Alcuni ancora ricordano Don Francesco impegnato a leggere, nei primi anni Sessanta, nella gelida cameretta del seminario (responsabile non secondaria dell'artrosi alle gambe che afflisse il Nostro in tutta la seconda parte della sua vita) le orazioni di Demostene e le Storie di Tucidide, in greco, piccolo compenso per gli studi storici dovuti interrompere.

           Siamo alla quarta e ultima fase della vita di Don Francesco, i quasi trentacinque anni che vanno dal 1969 all'anno della morte, il 2003. Sembrerebbe che finalmente Don Francesco avesse ottenuto quello che aveva tanto desiderato: la docenza di storia e la direzione di una istituzione culturale. In effetti nel 1969 cominciò a insegnare storia civile nel liceo classico legalmente riconosciuto, annesso al seminario regionale di Assisi, intitolato a "S.Rufino"; poi nel 1971 sorse l'Istituto teologico di Assisi e Don Francesco vi divenne docente di storia della Chiesa fino al 1980. Soprattutto fu importante l'anno 1974, quando il vescovo Siro Silvestri (presule in Foligno dal 1955 al 1975) affidò la direzione della biblioteca del seminario proprio a Don Francesco. Bisogna dire che il Nostro si dedicò ad eseguire queste nuove mansioni con grande entusiasmo, come avesse raggiunto finalmente la meta tanto desiderata; ma aveva ormai superato i cinquant'anni e troppo tempo era passato dagli anni della sua formazione culturale, non poteva certo riallacciare rapporti con persone e ambienti alla pari di quelli frequentati da giovane. Comunque come docente in Assisi usò una egregia didattica, evitando da una parte di ridurre la storia a cronaca e quindi a un lungo elenco di date e di fatti, sottraendosi d'altra parte a esposizioni astratte e impersonali di filosofia della storia. Don Francesco capì che per offrire un vero quadro storico delle vicende umane doveva, come si espresse, semplicemente «cogliere i momenti più significativi, le tendenze e i nessi che danno allo sviluppo storico un "senso", anche se problematico e controverso... tenere un discorso compatto e coerente che, contemporaneamente alla enunciazione e alla enumerazione dei fatti, mostrasse le relazioni e le interferenze, le contraddizioni e le convergenze tra tutti i diversi aspetti di un determinato periodo storico e le sue connessioni e diversificazioni con i periodi che lo hanno preceduto e lo hanno seguito»9.

Mons. Francesco Conti

           Ancora più importante e fruttuosa fu l'azione di Don Francesco per il progresso della biblioteca del seminario di Foligno intitolata a Ludovico Jacobilli (1598-1664) fondatore e mecenate della stessa. Non stiamo qui a narrare le alterne e avventurose vicende di questa biblioteca, raccontate più volte nei giornali e periodici locali e regionali dallo stesso Don Francesco e recentemente enucleate nel primo Quaderno della biblioteca "L. Jacobilli"10. Il Nostro trovò la biblioteca del seminario che vivacchiava, priva com'era di qualsiasi cespite economico e priva di personale adeguato al servizio bibliotecario. Alla morte di Don Francesco (2003) questa biblioteca era passata da 24.000 unità librarie a quasi 70.000, triplicando la propria consistenza; per di più, tra le nuove accessioni andavano rilevate le collezioni prestigiose della Patrologia greca e latina del Migne e i Monumenta Germaniae historica, dono della Fondazione della Cassa di Risparmio di Foligno; in terzo luogo, Don Francesco trovò, nel 1974, che la biblioteca aveva uno o due abbonamenti a riviste scientifiche, invece alla sua morte gli abbonamenti superavano largamente il centinaio. Inoltre Don Francesco preparò, con grande impiego di energie e con una generosità degna di grata memoria, tre aiuto-bibliotecari, cui se ne è aggiunto un quarto in anni recenti, e fu un dono inaspettato e gratuito11. Va rilevata questa attenzione del Nostro a moltiplicare e aggiornare il personale della suddetta biblioteca, per conferire realtà all'intento del fondatore Ludovico Jacobilli, il quale la fondò nel 1662 per benefitio publico.

           Ma Don Francesco capì anche che non bastava moltiplicare i libri e qualificarli, non bastava aumentare gli abbonamenti alle riviste scientifiche, non era nemmeno sufficiente preparare il personale; gli si prospettò, con assoluto realismo e per la lungimiranza del vescovo di Foligno mons. Arduino Bertoldo, di spostare la biblioteca in una sede più ampia e dignitosa, ma anche questo progresso, ai suoi occhi, non soddisfaceva del tutto alle esigenze culturali dell'Istituto che dirigeva; perfino aumentare le possibilità economiche, di cui egli stesso si fece carico preparando un generoso testamento, non bastava. Cosa occorreva dunque per dare più intensa vita alla biblioteca "L.Jacobilli"? Ebbene, bisognava moltiplicare e curare i fruitori della biblioteca stessa. Fino allora, erano soprattutto stranieri e possessori di cultura molto elevata che si servivano della biblioteca, bisognava invece procurare lettori e fruitori della città di Foligno, desiderosi di conoscere pubblicazioni di seria divulgazione. Cioè la cittadinanza, la società civile, la comunità diocesana dovevano utilizzare questo potente strumento culturale. Don Francesco previde dunque ciò che la Chiesa italiana ha recentemente proclamato: la necessità di perseguire un progetto culturale ecclesiale con risvolti civili. La biblioteca comunale di Foligno, pensava Don Francesco, serviva egregiamente al suo scopo ma non poteva soddisfare, per sua stessa natura, certe esigenze culturali storico-teologiche o più generalmente critico-teologiche. La biblioteca "L. Jacobilli" doveva dunque riempire una lacuna e contemporaneamente instaurare un interessante dialogo con la cultura laica. Ecco perciò che negli ultimi mesi del 1978 Don Francesco fondò il centro-studi "Giorgio La Pira", che dava occasione a incontri, studi e discussioni, svolti nell'ambiente della biblioteca, particolarmente importanti per la vita della città e della comunità diocesana di Foligno, e anche consonanti, naturalmente, con la cultura di Don Francesco. Le relazioni culturali presentate da Don Francesco nell'ambito del centro-studi "Giorgio La Pira" furono pubblicate nel 1990 in occasione del Cinquantesimo del suo sacerdozio; esse riguardarono questi quattro argomenti: introduzione alla comprensione della figura e dell'opera di Giorgio La Pira (1979), studio su Luigi Sturzo nella biografia di Gabriele De Rosa (1979), commemorazione del XV centenario della nascita di S. Benedetto da Norcia (1980), risposta della Chiesa cattolica alla sfida di Lutero12. Si noti il binomio culturale tipico di Don Francesco, che alternava e intrecciava interessi storico-teologici con interessi politici; salta anche agli occhi che gli argomenti trattati erano tutt'altro che leggeri.

           Si capisce dunque che l'episcopato umbro volle impegnare, anche in regione, l'intelligenza e la capacità organizzativa di Don Francesco. I vescovi dell'Umbria decisero, nella loro riunione del 15 ottobre 1979, di costituire una Consulta regionale delle biblioteche ecclesiastiche dipendenti dalle diocesi e dagli istituti religiosi; delegarono dunque il vescovo di Foligno mons. Giovanni Benedetti, sapendo che questi avrebbe impegnato allo scopo suddetto il nostro Don Francesco. Fu una scelta felice. Il 23 febbraio 1980 si ebbe presso la biblioteca "L. Jacobilli" il primo Convegno degli incaricati delle biblioteche diocesane in regione; Don Francesco fu eletto all'unanimità coordinatore. Egli tenne questo incarico dal marzo 1980 al giugno 1982; fu appunto nel 1981 che Don Francesco pubblicò un'altra sua opera utilissima, l'Annuario delle biblioteche ecclesiastiche umbre13 e sempre nel 1981 organizzò, in collaborazione con l'ABEI (Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani) il primo corso di specializzazione in biblioteconomia, tenuto presso la biblioteca "L. Jacobilli". Queste due iniziative costituirono uno scossone per l'ambiente culturale ecclesiastico umbro, fino allora un po' sonnolento sia a livello di manutenzione e funzionamento delle biblioteche diocesane che a livello di organizzazione degli archivi di Istituti religiosi e di diocesi. Il corso di biblioteconomia non fu soltanto una novità, fu un successo, forse il più gratificante tra tutti quelli (purtroppo pochi) che Don Francesco ottenne. Fu frequentato da circa quaranta corsisti ordinari, ai quali si aggiunsero una diecina di straordinari; i docenti furono nove, tra cui la dott. A. Maria Giorgetti Vichi, direttore della biblioteca nazionale di Roma; la prof. Maria Sicco, presidente della Commissione nazionale per la catalogazione e il censimento delle cinquecentine; mons. Dante Balboni, della biblioteca apostolica vaticana; mons. Paul Canart, direttore della scuola vaticana di biblioteconomia. Da ricordare con particolare gratitudine anche i docenti dott. Antonio Alecci per la catalografia e il direttore della biblioteca del sacro convento di Assisi, il francescano conventuale p. Gino Zanotti, per la bibliografia14. Il 1981 fu un anno molto intenso per Don Francesco; egli trovò modo di frequentare anche il corso di perfezionamento per il censimento e la catalogazione delle cinquecentine, realizzato dalla Regione dell'Umbria a Perugia; gli fu consegnato il diploma relativo proprio alla vigilia dell'inizio del corso folignate di biblioteconomia, il 7 settembre 1981. Ancora negli anni Ottanta corresse e aggiornò, quale archivista del capitolo della cattedrale, l'Inventario dell'Archivio del Duomo di Foligno, redatto da mons. Michele Faloci Pulignani nel 1916; in quest'opera venne validamente aiutato dalla nuova impiegata della biblioteca "L. Jacobilli" signora Cesarina Fioretti.

           Un'altra grande iniziativa di ampio respiro, voluta da Don Francesco, si ebbe nel 1999, per festeggiare il IV centenario della nascita di Ludovico Jacobilli; bisogna ricordare con quanta fierezza e con quale contentezza egli si vantasse di aver condotto a Foligno un bollandista, il gesuita belga Robert Godding, perché tenesse una lezione sui rapporti tra L. Jacobilli e i bollandisti. Purtroppo soltanto nel 2004 è stato possibile pubblicare i vari contributi storici che arricchirono quelle Giornate del 1999 e quindi Don Francesco non fece in tempo a vederne la pubblicazione15. Ma rimane, speriamo perenne, auspichiamo efficace, l'esempio dell'impegno culturale di Don Francesco; il suo testamento spirituale si rivolge, con audacia, a tutti, e specialmente ai giovani; la sua raccomandazione è nel senso di una cultura «:libera, critica, seria»16.

           La «posta merita il rischio e lo sforzo» come egli scrisse a conclusione di un bellissimo articolo dedicato al suo teologo preferito, Henry Newman; vi sostenne che la «ricerca oggettiva e amorosa della verità» richiede linearità e coerenza17, atteggiamenti che erano raccomandati frequentemente, anche in discorsi intimi tra amici. Piace riscontrare questa coerenza anche nella morte di Don Francesco; egli morì, il 29 giugno 2003, accanto al suo tavolo di lavoro, in una spoglia cameretta che dava sul corridoio di ingresso della Biblioteca "L. Jacobilli". Nella tristezza per la sua dipartita, sembrò tuttavia ai fruitori della biblioteca e agli amici personali di Don Francesco che il suo morire accanto alla biblioteca fosse cosa singolarmente giusta e, se possibile, consolante.


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Bibliografia di mons. Francesco Conti

Biblioteche comunale e Jacobilli. Vicende e danni di guerra, in «La Bibliofilia», 47(1946), p. 68-70.

Conti Accademie a Foligno

Le Accademie letterarie in Foligno durante il secolo XVIII, in «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l'Umbria», 43(1946), p. 177-184.

L'anno di nascita di S. Caterina, in «S. Caterina da Siena», n.s. 2(1950), p. 109-112.

Frate Tommaso d'Antonio e il suo Supplementum, in «S. Caterina da Siena», n.s. 3(1951), p. 17-25.

Precisiamo a Don Conti. Pace senza aggettivi, in «La nostra lotta. Settimanale regionale umbro del P.C.I.», 1(1951), 23 marzo, p. 4. Contiene una lettera di D. Francesco Conti a proposito del teatro parrocchiale di S. Eraclio negato al Comitato cittadino per la pace.

Da S. Eraclio, in «Gazzetta di Foligno», 66(1951), 7 aprile, p. 4.

Da S. Eraclio. Loro zoppi, noi cocciuti, in «Gazzetta di Foligno», 66 (1951), 21 aprile, p. 2.

XVII Centenario del martirio di S. Eraclio. Spigolature storiche, in «Gazzetta di Foligno», 66(1951), 31 marzo, p. 2; 7 aprile, p. 2; 14 aprile, p. 3; 21 aprile, p. 2.

La "Legenda B. Catharinae senensis" di frate Raimondo da Capua, in «S. Caterina da Siena», n.s. 4(1952) n. 1-2, p. 5-28; Fonti per la vita di S.Caterina da Siena. I) I "Miracoli" d'Anonimo Fiorentino. II) "Documento Spirituale", in «S. Caterina da Siena», n.s. 4(1952) n. 4, p. 105-111.

L'opera storiografica di Michele Faloci-Pulignani, in A Mons. Michele Faloci-Pulignani nel primo centenario della nascita 1856 - Foligno - 1956, Numero unico, Foligno, F. Salvati, p. 18-19.

Una voce d'Oltre tomba, Foligno, Istituto Beata Angelina, 1959.

La Chiesa cattolica in Francia dalla Rivoluzione dell''89 alla condanna dell'Action Française, in «Prospettive Umbre», 2(1960), ottobre, p. 12-14.

La biblioteca "Ludovico Jacobilli" del Seminario di Foligno. Il prof. Dazio Pasquini bibliotecario dal 1965 al 1974, in «Gazzetta di Foligno», 91(1974), 15 settembre, p. 2.

Ludovico Jacobilli fondatore della Biblioteca, in «Gazzetta di Foligno», 91(1974), 22 settembre, p. 2.

La biblioteca "Ludovico Jacobilli" del Seminario di Foligno, in «Gazzetta di Foligno», 91(1974), 29 settembre, p. 2.

La Biblioteca "Jacobilli" del Seminario, in «Gazzetta di Foligno», 91(1974), 13 ottobre, p. 2.

Riaperta al pubblico la biblioteca Jacobilli, in «La Nazione - Umbria», 117(1975), 31 gennaio, p. 11.

Come nacque la biblioteca. La raccolta di Jacobilli del seminario vescovile è una delle più antiche d'Italia, in «La Nazione - Umbria», 117(1975), 13 febbraio, p. 11.

La travagliata esistenza della biblioteca Jacobilli, in «La Nazione - Umbria», 117(1975), 27 febbraio, p. 9.

La biblioteca Jacobilli può diventare un centro di alta cultura specializzata, in «La Nazione - Umbria», 117(1975), 7 marzo, p. 11.

A buon punto i lavori alla biblioteca Jacobilli, in «La Nazione - Umbria», 118(1976), 6 maggio, p. 11.

Inaugurazione Biblioteca Jacobilli, in «Gazzetta di Foligno», 91(1976), 3 ottobre, p. 5; 24 ottobre, p. 3.

La Biblioteca "L. Jacobilli" del Seminario vescovile, in «Gazzetta di Foligno», 93(1978), 26 marzo, p. 3.

Novità in libreria. I "segreti" della Cina svelati agli italiani, in «Gazzetta di Foligno», 94(1979), 2 dicembre, p. 4.

Le Biblioteche Ecclesiastiche. Un grosso problema, in «Gazzetta di Foligno», 95(1980), 24 febbraio, p. 1.

Il convegno alla Jacobilli dei bibliotecari ecclesiastici umbri, in «Gazzetta di Foligno», 95(1980), 2 marzo, p. 3.

Le opere più significative di John Henry Newman tradotte in italiano, in «Gazzetta di Foligno», 95(1980), 2 novembre, p. 5.

Conti Annuario biblioteche umbre

Annuario delle biblioteche ecclesiastiche umbre, Assisi, Centro regionale umbro di pastorale, 1981 (Sussidi culturali, 1).

La biblioteca Jacobilli, in Biblioteche in Umbria. Atti della conferenza regionale, Foligno 1981, Perugia, Regione Umbria, 1981, p. 117-122.

Gli sviluppi recenti della Biblioteca "L. Jacobilli", in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 1 febbraio, p. 2 (già in «Nazione - Umbria», 23 gennaio 1981).

Ambasceria giapponese a Foligno, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 15 febbraio, p. 1-2.

La Biblioteca L. Jacobilli. Lusinghiero bilancio degli ultimi sviluppi, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981) 19 aprile, p. 5.

III Convegno dei bibliotecari ecclesiastici umbri. L'Annuario delle biblioteche ecclesiastiche umbre, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 5 luglio, p. 5.

Novità in libreria. L'avvincente "diario di una conversione", in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 12 luglio, p. 2.

Il corso di biblioteconomia presso la biblioteca Jacobilli, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 30 agosto, p. 3.

Giovane sacerdote folignate D. Giuseppe Betori si afferma nel campo della ricerca biblica, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 30 agosto, p. 3.

Alla biblioteca L. Jacobilli si è chiuso il Corso di biblioteconomia, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 20 settembre, p. 5.

Convegno di studi sulla beata Angelina da Montegiove, in «L'Osservatore Romano», 123(1983), 27 agosto, p. 5.

M. Tucci, Intervista con il direttore della biblioteca del Seminario Vescovile, in «Corriere dell'Umbria», 2(1984), 18 dicembre, p. 17.

VII Centenario della mistica di Foligno. Il "Libro" della Beata Angela che spiega Dio all'uomo, in «L'Osservatore Romano», 124 (1984) 5 gennaio, p. 6.

Le grandi religioni nel mondo d'oggi, in Lunario - almanacco dell'astronomo degli Appennini Barbanera di Foligno, Foligno, Campi, 1987, p. 208-212.

Conti libro omaggio per il 50mo

C. Fioretti Soli - G. Antonietti, La Biblioteca L. Jacobilli negli ultimi quindici anni. Omaggio a D. Francesco Conti nel 50° di sacerdozio, Foligno, Biblioteca Jacobilli, 1990. Qui sono ripubblicati alcuni articoli di mons. Conti già apparsi nella «Gazzetta di Foligno» e sulla «Nazione - Umbria»; vi sono riportate anche alcune relazioni annuali riguardanti l'amministrazione e le attività culturali della Biblioteca Jacobilli, redatte da mons. Conti ed ora conservate manoscritte nell'Archivio capitolare del duomo di Foligno. Particolarmente interessanti sono, però, le relazioni attinenti le attività del Centro di coordinamento tra biblioteche e bibliotecari ecclesiastici dell'Umbria, di cui mons. Conti fu l'animatore e il coordinatore dal 1980 al 1982; utili anche le relazioni sul riordinamento dell'Archivio capitolare folignate, riordinamento che fu opera di mons. Conti (1983-1989). Da segnalare anche i testi di quattro conferenze tenute da mons. Conti in occasione di incontri del Centro "Giorgio La Pira", da lui fondato: conferenze sullo stesso Giorgio La Pira (1979), su D. Luigi Sturzo (1979), su S. Benedetto da Norcia (1980), su Lutero e la Riforma cattolica (1984).

Il caso Andreotti: un giudizio pilatesco?, in «La Voce», settimanale di informazione, 40(1993), 7 maggio, p. 5.

G. Antonelli, Intervista a monsignore Francesco Conti, direttore della Biblioteca diocesana "L. Jacobilli". Salvaguardare il patrimonio bibliografico, in «Gazzetta di Foligno», 111(1996), 24 novembre, p. 8.

"Acta sanctorum" nella biblioteca Jacobilli, in «Gazzetta di Foligno», 112(1997), p. 3.

La biblioteca "L. Jacobilli" in vetrina, in «Bollettino delle diocesi della regione ecclesiastica Umbria», 29(1998), p. 67-69.

Emergenza alla Jacobilli. Il sisma ha tolto alla celebre biblioteca le fonti di sostentamento, in «Gazzetta di Foligno», 113(1998), 18 gennaio, p. 1-2.

Un inquietante interrogativo dalla lettura del "Libro nero del comunismo. Crimini, terrore, repressione". Quanti intellettuali "impegnati" hanno chiesto scusa per aver plaudito Stalin e Pol Pot?, in «L'Osservatore Romano», 138(1998), 26 luglio, p. 3.

IV Centenario della nascita di L. Jacobilli. Un personaggio in gran parte da scoprire e da studiare, in «Bollettino delle diocesi della regione ecclesiastica Umbria», 29(1998), p. 668-669 (pubblicato anche in «Gazzetta di Foligno» del 4 ottobre 1998 e in B. Lattanzi, Storia di Foligno. III. Dal 1439 al 1797. Tomo II: 1559-1797, Roma, IBN, 2000, p. 478).

Responsabilità per il degrado?, in «L'Avvenire», 26(1998), 20 marzo, p. 24.

Un innocente perseguitato e un profeta inascoltato? A proposito del libro di F. Aronica, Profilo bio-bibliografico di Don Brizio Casciola, in «Itinerarium», rivista multidisciplinare dell'Istituto teologico "S. Tommaso", Messina, 7(1999), p. 225-233.

Padre Roberto Godding a Foligno, in «Bollettino delle diocesi della regione ecclesiastica Umbria», 30(1999), p. 302-304.

IV Centenario della nascita di Ludovico Jacobilli, in «Bollettino delle diocesi della regione ecclesiastica Umbria», 30(1999), p. 305-307 (anche in «Gazzetta di Foligno», 114(1999), 11 aprile, p. 2).

Biblioteca L. Jacobilli. Relazione per l'anno 1999, in «Bollettino delle diocesi della regione ecclesiastica Umbria», 31(2000), p. 317-321.

Traguardo e punto di partenza, in R. Tavazzi (ed.), La biblioteca Jacobilli tra passato e futuro, Foligno, Biblioteca L. Jacobilli, 2000, p. 13-16 (riporta, in gran parte, l'articolo di Don Francesco Inaugurazione Biblioteca Jacobilli già pubblicato in «Gazzetta di Foligno», 3 ottobre 1976).

A proposito di archivi e biblioteche ecclesiastiche. A Foligno la situazione è buona ma c'è molto da fare ancora ovunque, in «La Voce», settimanale di informazione dell'Umbria, 48(2001), 31 agosto, p. 4.

Dono della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno alla Biblioteca Jacobilli. "Patrologia graeca et latina". "Monumenta Germaniae historica", in «Gazzetta di Foligno», 117(2002), 1 dicembre, p. 1-2.


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1

Per una prima essenziale conoscenza di questi docenti, cf. La Pontificia Università Lateranense. Profilo della sua storia, dei suoi maestri e dei suoi discepoli, Roma, Libreria Editrice della Pontificia Università Lateranense, 1963, p. 180-181 (Oliger); p. 160-166 (Paschini); p. 121-122 (Fares).
Sulla importanza della Scuola storica lateranense, cf. M. Sensi, Monsignor Michele Maccarrone e la scuola storica lateranense, in «Lateranum», 69(2003), p. 343-400.

2

Don Francesco scrisse anche importanti articoli di storiografia cateriniana nella rivista S.Caterina da Siena, negli anni 1950, 1951, 1952 (cf. la Bibliografia).
Per quanto riguarda i rapporti di Don Francesco col De Sanctis, cf. F. Conti, Un innocente perseguitato e un profeta inascoltato? A proposito del libro di Aronica, Profilo bio- bibliografico di D. Brizio Casciola, in «Itinerarium», rivista multidisciplinare dell'Istituto Teologico "S.Tommaso", Messina, 7(1999), p. 227-228.

3

Cf. G. Antonelli, Quando i Direttori della Biblioteca Comunale erano Sacerdoti, in «Gazzetta di Foligno», 119(2004), 25 aprile, p. 4.

4

Negli anni in cui Don Francesco fu parroco di S. Eraclio scrisse alcune Spigolature storiografiche di grande interesse sul martire S. Eraclio: XVII Centenario del martirio di S. Eraclio. Spigolature storiche, in «Gazzetta di Foligno», 66(1951), 31 marzo, p. 2; 7 aprile, p. 2; 14 aprile, p. 3; 21 aprile, p. 2. Si noti che nell'Archivio del capitolo della cattedrale di Foligno si conservano numerose lettere, scritte tra il 1947 e il 1973, di Michele Maccarrone, noto esponente della Scuola storica lateranense, il quale amichevolmente sollecitava Don Francesco a riprendere gli studi storici e a pubblicare contributi scientifici in questo ambito, ma, come abbiamo visto, gli impegni pastorali impedivano al Nostro di realizzare una cosa del genere: cf. B.302.10 = 2178.
Alla fine degli anni Cinquanta, Don Francesco pubblicò anche un piccolo lavoro storico sulle apparizioni, avvenute nel 1859, di una monaca defunta nel monastero di S. Anna in Foligno, ma era lavoro di non grande impegno, anche se condotto con correttezza metodologica: Una voce d'oltre tomba , Foligno, Istituto Beata Angelina, 1959.

5

Cf., ad esempio, Precisiamo a Don Conti. Pace senza aggettivi, in «La nostra lotta», settimanale regionale umbro del P.C.I., 1(1951), 23 marzo, p. 3.

6

Testimonianze di Emma Papi e di Maria Luisa Cruciani in A. Nizzi - D. Zappelli (ed.), Il Liceo Classico Comunale. Dal Fascismo alla Repubblica, 1927-1952, Foligno, Liceo Classico "Federico Frezzi" di Foligno, 2002, p. 201, 214.

7

Don Francesco cercò soprattutto di educare i giovani universitari cattolici alla vita politica; questo è un altro aspetto della vita del Nostro che andrebbe meglio sviluppato, perché la passione politica fu una coordinata non trascurabile dei suoi interessi. Va ricordato che egli fu molto favorevole alla politica dei governi di centro-sinistra.

8

Il rammarico di Don Francesco per non aver potuto proseguire i suoi amati studi storici si espresse in un suo articolo pubblicato nel 1981 nel giornale diocesano, scritto per fare le congratulazioni a un suo confratello che avrebbe fatto splendida carriera e che proprio in quell'anno aveva pubblicato un importante lavoro biblico: Giovane sacerdote folignate D. Giuseppe Betori si afferma nel campo della ricerca biblica, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 30 agosto, p. 3. Si notino alcuni termini importanti in questo brano, come tristezza, deserto, geremiade: "E qui la gioia dei rallegramenti e degli auguri si vela di tristezza. E' la tristezza che nasce dalla constatazione che in Italia - e in Umbria in modo particolare - fanno difetto quegli Istituti superiori che offrono agli studiosi uno sbocco, una effettiva possibilità di dedicarsi allo studio, alla ricerca e alla produzione nel campo delle scienze religiose. Perché un giovane studioso possa affinarsi, affermarsi, esplicitare in pieno le capacità e le risorse intellettuali ha bisogno di mezzi che gli assicurino una vita tranquilla, non ricca ma dignitosa; ha bisogno di strumenti di ricerca (basti pensare alle biblioteche); ha bisogno di vivere non in una splendida solitudine, ma in un contatto - che è fatto di collaborazione e di emulazione - con altri studiosi; ha bisogno di poter frequentare il mondo della scienza e di stare a scuola, sia pure per pochi mesi, dei maestri più accreditati della sua disciplina. Se ci guardiamo attorno dobbiamo confessare che, da questo punto di vista, ci troviamo in una specie di deserto [...] Avevo iniziato con note di giubilo; rischio di affogare in un'amara geremiade. Tuttavia potrebbe essere una geremiade non sterile".

9

Cf. Relazione finale sull'insegnamento della storia civile nel Liceo classico leg. ric. "S. Rufino" durante l'anno scolastico 1969-1970. Insegnante: prof. Francesco Conti, in B.301.5 = 2168.

10

Per gli scritti di Don Francesco sulla storia della Biblioteca "L. Jacobilli" si veda la Bibliografia, soprattutto negli anni 1974-1976. Cf. poi M. Duranti, Ludovico Jacobilli erudito umbro del '600, Foligno, Biblioteca Jacobilli, 2004 (I Quaderni della Biblioteca Jacobilli, 1); questa pubblicazione raccoglie gli Atti delle Giornate di studio volute da Don Francesco per il IV Centenario della nascita di Ludovico Jacobilli, tenute a Foligno il 17 aprile e il 18 maggio 1999.

11

Il personale di servizio alla biblioteca "L.Jacobilli" è oggi (2006) composto dalla signora Cesarina Fioretti Soli, Leonardo Soli, Maria Grazia Masci, Roberto Tavazzi; chi scrive è direttore della biblioteca. Va ricordato anche l'Amministratore del seminario, Don Angelo Moscatelli, per il favore concreto con cui guarda al buon andamento della biblioteca.

12

Cf. C. Fioretti Soli - G. Antonietti, La biblioteca Jacobilli negli ultimi quindici anni. Omaggio a D. Francesco Conti nel 50° di sacerdozio, Foligno, Biblioteca Jacobilli, 1990, p. 66 - 105.

13

F. Conti, Annuario delle biblioteche ecclesiastiche umbre, Assisi, Centro regionale umbro di pastorale, 1981 (Sussidi culturali, 1).

14

F. Conti, Il corso di biblioteconomia presso la biblioteca Jacobilli, in «Gazzetta di Foligno», 96(1981), 30 agosto, p. 3.

15

F. Conti, Padre Godding a Foligno, in «Bollettino delle Diocesi della regione Ecclesiastica Umbria», 30(1999), p. 302-304. Per gli Atti delle Giornate di studio nel IV centenario della nascita di Ludovico Jacobilli, cf. nota 10.

16

Questo ideale di Don Francesco di costituire una biblioteca a servizio della cultura «libera, critica, seria» venne espresso già nel 1976. Scrisse Don Francesco: «Noi vogliamo fare della Jacobilli una biblioteca viva, utile per i lettori comuni - il che non significa superficiali - , frequentata non dai soli specialisti, ma da tutti coloro che hanno capacità e volontà di arricchire la loro cultura ordinaria. Pensiamo soprattutto ai giovani. Lo faremo aggiornandola con abbondanza - se troveremo i mezzi, come speriamo - e con intelligenza. In questa maniera, mentre verremo incontro ad una cerchia sempre più larga di lettori, getteremo nello stesso tempo una luce più viva sugli stessi fondi antichi della biblioteca, li valorizzeremo e li vivificheremo [...]. Una biblioteca è uno strumento di cultura e chi la dirige e presiede alle sue sorti può indirizzarla in un senso o in un altro. Che tipo di cultura intendiamo promuovere? Stabiliti gli ambiti nei quali operiamo, dobbiamo aggiungere che noi vorremmo, attraverso la biblioteca, promuovere una cultura libera, critica, seria. Vorremmo inculcare e coltivare il gusto della ricerca. Libera non solo da tutele interessate, ma soprattutto dalle mode del giorno, che sono tanto più tiranniche quanto più breve è il tempo che sono destinate a durare. Questo non significa essere sordi alle voci dei nostri giorni e ciechi ai segni dei tempi, ma significa non rimanere succubi, non dare per scontato che l'ultima parola o quella che riceve maggiori applausi, sia anche la più vera. Vogliamo sviluppare un abito critico, una capacità di giudizio che si basa su una informazione seria e articolata. Favoriremo quindi la lettura di opere solide, bene informate e documentate, da qualunque parte esse vengano» (F. Conti, Inaugurazione Biblioteca Jacobilli, in «Gazzetta di Foligno», 91(1976), 3 ottobre, p. 5; 24 ottobre, p. 3; cf. anche R. Tavazzi (ed.), La biblioteca Jacobilli tra passato e futuro, Foligno, Biblioteca L. Jacobilli, 2000, p. 13-16).

17

F. Conti, Le opere più significative di John Henry Newman tradotte in italiano, in «Gazzetta di Foligno», 95(1980), 2 novembre, p. 5. L'autentica venerazione di Don Francesco per Newman era cosa risaputa dai suoi amici; ad essa si accompagnava l'ammirazione per l'altro scrittore inglese C. H. Chesterton, il cui vivace carattere e schietto temperamento presentava aspetti non dissimili da quelli di Don Francesco.