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Inventario dell'archivio del Capitolo del duomo di Foligno

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Introduzione

di Mariangela Severi e Mario Squadroni.


           Nel 1916 mons. Michele Faloci Pulignani pubblicò un volume dal titolo Inventario dell'Archivio del Duomo di Foligno, edito a Perugia dall'Unione Tipografico Cooperativa.

Front dell'inventario del 1916

           Si tratta di un contributo di 130 pagine così suddiviso: da pag. 5 a pag. 25 vi è un'introduzione che potremmo definire storico-istituzionale ed archivistica suddivisa nei seguenti paragrafi: I. Cenni storici dell'archivio (pp. 5-9); II. Quale sia la sua importanza (pp. 9-13); III. Come fu formato ed accresciuto (pp. 13-20); IV. Studiosi che vi fecero delle ricerche (pp. 20-22); V. Disposizione che esso ha (pp. 22-25). A questa segue l'inventario dell'archivio da pag. 25 a pag. 120. L'opera è corredata da un indice alfabetico dei nomi e dei luoghi, che si estende da pag. 121 a pag. 130.

           Successivamente alla stampa dell'opera e alla morte del Faloci avvenuta nel 1940 e soprattutto a seguito della guerra e delle vicende dell'immediato dopoguerra, l'archivio del Capitolo del duomo di Foligno, che nel 1764 era stato trasferito dalla cattedrale ad un locale all'interno del palazzo delle canoniche, subì numerosi spostamenti da un vano all'altro del sopra nominato palazzo, finché nel 1978 venne definitivamente collocato in una stanza del seminario vescovile, accanto alla sala di lettura della biblioteca Jacobilli ed affidato alla custodia del direttore della stessa biblioteca.

           Nel 1983 il direttore della biblioteca Jacobilli don Francesco Conti, coadiuvato dall'aiuto bibliotecario Cesarina Fioretti Soli, iniziò la verifica del lavoro già svolto dal Faloci, la descrizione dei nuovi pezzi confluiti nell'archivio ed il controllo generale dell'inventario curato dal Faloci. La nuova edizione dell'inventario dell'archivio capitolare venne completata nel febbraio del 1989.

           Il dattiloscritto riporta lo stesso titolo dell'opera del Faloci Inventario dell'Archivio del Duomo di Foligno ed è complessivamente composto di 350 pagine. Il testo inizia con una Premessa alla nuova edizione (pp. 1-4); a questa segue una riproposizione pressoché uguale del testo già edito, chiosato dagli autori là dove questi avevano rilevato degli errori ed integrato con nuove informazioni relative all'incremento avuto dall'archivio successivamente al 1916. L'introduzione (pp. 5-33) risulta quindi suddivisa negli stessi paragrafi del volume del Faloci sebbene, come sopra ricordato, vadano segnalate delle aggiunte che sono state sempre inserite dagli autori all'interno di parentesi quadre. All'introduzione segue l'inventario dell'archivio - che riprende la numerazione da p. 1 -, suddiviso in tre "sezioni": "A. Capitolare cronologica" pp. 1-162; "B. Capitolare sistematica" pp. 163-237 e "C. Confraternite" pp. 238-317.

           Le prime due sezioni furono predisposte e pubblicate da Michele Faloci Pulignani nel suo Inventario dell'Archivio del Duomo di Foligno e, successivamente, integrate con descrizione di nuovi documenti da don Francesco Conti e Cesarina Fioretti, rispettando il criterio cronologico per la prima sezione e sistematico, ovvero per materie, per la seconda. La terza venne invece istituita ex novo da don Francesco Conti e Cesarina Fioretti. Altra integrazione riguarda l'apparato delle note, che sono state aggiornate e quantitativamente ampliate.

           La prima sezione (A. Capitolare cronologica) rappresenta una descrizione in ordine cronologico di tutta la documentazione non legata (carte, fogli e pergamene) oppure solamente fascicolata e copre un arco cronologico che va dal 1078 al 1979. Si compone attualmente di 1143 pezzi, di contro ai 1103 descritti nell'inventario Faloci.

Scaffale della sezione B

           La seconda sezione (B. Capitolare sistematica) è costituita dalle descrizioni dei volumi e dei documenti legati (registri e fascicoli) articolati in 31 materie (6 in più rispetto alle 25 già individuate dal Faloci). Consta attualmente di 762 pezzi di contro ai 314 dell'inventario Faloci.

           Nella terza sezione (C. Confraternite) sono stati invece descritti i documenti afferenti agli archivi delle confraternite "confluiti" nell'archivio del Capitolo parte dopo la prima e parte dopo la seconda guerra mondiale. Gli archivi sono stati prodotti dalle seguenti confraternite, tutte di Foligno, elencate con a fianco il numero progressivo dei pezzi corrispondente nell'inventario:
          - Confraternita del Gonfalone: da 2206 a 2421
          - Confraternita del SS. Sacramento in Cattedrale: da 2422 a 2460
          - Opera pia della processione della terza domenica: 2461
          - Compagnia delle SS. Piaghe in Cattedrale: 2462
          - Confraternita della Buona Morte: da 2463 a 2469
          - Confraternita del Suffragio: da 2470 a 3054
È necessario, inoltre, segnalare che parte della documentazione prodotta dalle confraternite è anche ed ancora presente nell'archivio della diocesi di Foligno.

           Come avvenuto per la parte introduttiva, anche nell'inventario le aggiunte apportate sono segnalate dalla chiusura del testo all'interno di parentesi quadre. Lo stesso criterio è stato adottato per segnalare le correzioni effettuate alla descrizione dei pezzi archivistici curata dal Faloci.

Uno scaffale della sezione B

           La numerazione attribuita ai pezzi da don Francesco Conti e Cesarina Fioretti rispecchia la metododologia a suo tempo adottata dal Faloci. La sezione A comprende i numeri 1-1443 (inventario Faloci dal numero 1 al 1103), la B i numeri 1444-2205 (inventario Faloci dal numero 1104 al 1417) e la sezione C i numeri 2206-3054 (nell'inventario curato dal Faloci, come ampiamente già detto, questa sezione non era presente). Gli autori della nuova edizione, oltre al numero, aggiornano anche la segnatura di collocazione, già prevista dal Faloci e così concepita: lettera della sezione (A, B o C), alla quale segue, per i documenti conservati in buste, il numero della busta e il numero progressivo del documento descritto; nel caso di registri o documentazione legata viene fornito solamente il numero corrispondente al pezzo.

           È doveroso a questo punto sottolineare che il lavoro, iniziato dal Faloci agli albori del secolo scorso, non tiene conto degli attuali canoni della dottrina archivistica che si basano su criteri oramai ampiamente condivisi quali il principio di provenienza - ovvero l'individuazione e la descrizione separata degli archivi afferenti ai diversi soggetti produttori -, il metodo storico e la descrizione omogenea di tutti i pezzi che generalmente vengono raggruppati per serie, le quali rappresentano l'insieme di tutti i documenti con caratteristiche omogenee in relazione alla natura e alla forma dei documenti o in relazione all'oggetto e alla materia o in relazione alle funzioni dell'ente.

           Oltre alle carte afferenti al Capitolo del duomo di Foligno sono stati infatti individuati anche i documenti prodotti da molti altri enti; tutta la documentazione risulta descritta sotto l'unica dicitura di Archivio del duomo di Foligno.

Più precisamente nelle sezioni A e B sono presenti i seguenti enti produttori:

Busta dell'archivio del Gonfalone

nella Sezione C invece:

           È stata inoltre individuata una cospicua collezione di pergamene raccolte da Michele Faloci Pulignani, anche queste afferenti a diversi enti produttori con sede a Spello.

           Si ritiene inoltre far presente che sotto la voce materie diverse (sez. B n. 23) sono invece compresi un fascicolo giudiziario, una raccolta di documenti prodotti da enti diversi e cinque protocolli del notaio folignate Placenzio di Liberatore. Questi ultimi cinque protocolli notarili hanno fatto parte dell'archivio notarile di Foligno, oggi conservato presso la Sezione di Archivio di Stato di questa città. Infatti tra i notai che risultano presenti in questo archivio vi è Placenzio di Liberatore del quale esistono n. 9 bastardelli, dal 1473 al 1515, con una lacuna per gli anni 1506-1509.

           È inoltre interessante notare che, oltre alla documentazione di natura archivistica, nell'inventario sono state descritte anche alcune opere a stampa.